Un giorno i miei signori arrivano con una cosapelosa e mi dicono “Ciao Pat, questa è Dot e sarà la nostra patoncina da ora in avanti”. Io ci sono rimasta di stucco. Io voglio bene a Lampe, il patone da cui prendo il nome (Pat-one). Non ero sicura di come avrei dovuto comportarmi con questa nuova cosa qui. Avrei dovuto essere brava e amichevole oppure difendere il nome del Patone contro questa piccola intrusa pelosa?
Credo che anche lei sia stata un po’ perplessa e timorosa. All’inizio nemmeno si fidava a seguire mamma e papà quando le dicevano di saltare su anche lei per partire tutti insieme. Che noiosa….!!! E anche dispettosa, maledizione. C’era proprio bisogno di stare male tutte le volte, al primo saltino o alla prima curva? Cioè… insomma… non è che a me facesse proprio piacere eh…
Poi, piano piano, abbiamo iniziato a conoscerci meglio. Il Patone ci ha messo lo zampino (uno dei tre buoni) perché le ha insegnato un sacco di cose e mi ha detto che posso volerle bene perché lui non se la prende. E Dot si è calmata un sacco, ha iniziato a capire che di me si può fidare e anzi adesso mi considera la sua cuccia mobile, una casetta che la porta in posti sempre nuovi tutti da scoprire. Ora non serve nemmeno che mamma e papà le dicano che è ora di andare: durante le soste la portiera resta aperta e Dot può fare quel che vuole, saltando dentro e fuori per scoprire il mondo con i suoi signori oppure tornare a fare la nanna. A me piace prendermi cura di lei. Soprattutto adesso che ha smesso di stare male!!!
E poi ha dimostrato di essere anche lei una super-patoncina: non è da tutti volare dal secondo piano (ma-come-ci-sei-riuscita???!!!) senza farsi assolutamente niente! Mi sa che anche qui qualcuno ci ma messo lo zampino (anzi, forse più di uno….). Brava eh. Ma anche basta 🙂
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